DISTURBI DEL SONNO
Quando si parla di disturbi del sonno si fa riferimento ad un’ampia categoria di problemi, come, per esempio, le apnee notturne, il sonnambulismo, la narcolessia, i disturbi del ritmo. Tra tutti i disturbi del sonno, l’insonnia è sicuramente quello più diffuso, in quanto si stima che venga sperimentata occasionalmente da più della metà della popolazione e che affligga in forma grave almeno un italiano su 10.
Che cosa è l’insonnia?
Chi soffre di insonnia percepisce il proprio sonno come inadeguato, insufficiente, di scarsa qualitá, spesso nonostante si trascorra molto tempo a letto. L’insonnia può essere caratterizzata da uno o piú dei seguenti sintomi :
- difficoltà persistente nel tempo ad iniziare e a mantenere il sonno,
- risvegli precoci al mattino,
- un sonno cronicamente non ristoratore o di scarsa qualità.
Inoltre questa difficoltà può essere associata a una serie di disagi diurni come:
- fatica,
- malessere,
- irritabilitá,
- difficoltá nell’attenzione, nella concentrazione o nella memoria.
L’insonnia puó dipendere da diversi fattori. Puó, infatti, insorgere in associazione ad altri problemi di ordine medico e/o psicologico oppure essere causata dall’uso o abuso di sostanze (in questi casi si parla di insonnia secondaria). Quando l’insonnia è indipendente da altri fattori (medici, psichiatrici) si parla di insonnia primaria. Considerato, dunque, che possono esserci diverse cause, è sempre molto importante, anzi essenziale, che si venga sottoposti ad un’accurata valutazione diagnostica per scegliere, di conseguenza, la terapia medica e/o psicologica piú adeguata.
L’insonnia puó essere distinta, in base alla sua durata, in occasionale o situazionale, quando il problema si manifesta per un breve periodo in corrispondenza di eventi stressanti (problemi familiari, lavorativi, lutti, ecc.), e cronica o psicofisiologica quando perdura per piú di un mese, anche in assenza dei fattori che hanno portato alla sua insorgenza. Di solito l’insonnia situazionale diviene cronica quando le preoccupazioni legate al non riuscire a dormire si sostituiscono alle tensioni emotive o ai fattori stressanti che hanno portato alla sua insorgenza, mantenendo uno stato di attivazione psicofisiologica che impedisce il normale sviluppo del sonno Ovvero, la preoccupazione costante di non riuscire a dormire adeguatamente, diventa proprio la causa di mantenimento dell’insonnia stessa!
Le cause dell’insonnia sono varie e possono essere di diverso genere, ma le preoccupazioni e i pensieri ricorrenti legati all’insonnia e alle conseguenze di una notte insonne sulle prestazioni lavorative del giorno dopo, provocano un’attivazione fisiologica che ostacola il sonno. Spesso, i tentativi di soluzione operati da chi cerca di dormire non fanno altro che incrementare il disturbo ( ad esempio: andando a letto prima o cercando di dormire un po’ al pomeriggio). Inoltre, sono anche presenti delle credenze circa il sonno e sulle esigenze del dormire che tendono ad amplificare ulteriormente le preoccupazioni sull’insonnia, l’attivazione fisiologica e l’ansia dando vita ad un circolo vizioso che sostiene il disturbo. Molte persone che soffrono d’insonnia credono che dovrebbero addormentarsi subito e non svegliarsi mai durante la notte. Spesso vi è la tendenza a sovrastimare il tempo impiegato per addormentarsi e a sottovalutare il loro sonno. Da queste false credenze spesso deriva una interpretazione del proprio sonno più grave di quello che è in realtà. Oltre a ciò, anche alcune abitudini come l’orario in cui ci si corica, l’alimentazione, il consumo di alcolici, caffeina e orari di lavoro organizzati su turni, rendono difficile il riposo notturno. Il problema non è dormire meno alcune notti. Ma se si dorme per diversi giorni un numero di ore minore rispetto a quelle che si pensa che siano necessarie, il deficit di sonno aumenta e ci si sente fiacchi e irritabili, ansiosi e con difficoltà di concentrazione e memoria. Questo stato di cose si riflette sull’umore, sulle relazioni sociali e sulle normali attività quotidiane pregiudicando il benessere psico-fisico della persona. A volte l’insonnia o lo scarso bisogno di dormire derivano da patologie mediche o patologie psichiatriche anche gravi. Ad ogni modo è sempre necessaria una consultazione psico-diagnostica . La ricerca scientifica ha messo in evidenza che l’essere umano necessita di almeno sei ore di sonno. Naturalmente ci sono delle differenze individuali e delle differenze legate all’età le persone più anziane dormono per meno tempo.
cura dell'insonnia
CURA DELL’INSONNIA
Ad oggi, per la cura dell’insonnia sono presenti trattamenti farmacologici e trattamenti non farmacologici. I trattamenti farmacologici sono indicati per la cura di insonnie occasionali o situazionali, mentre i trattamenti non farmacologici sono la prima scelta per le insonnie protratte nel tempo. La terapia non farmacologica più accreditata per la cura dell’insonnia è il trattamento Cognitivo-Comportamentale dell’insonnia (CBT- Cognitive-Behaviour Therapy). La CBT è basata su tecniche efficaci volte a modificare tutti quegli elementi che mantengono l’insonnia: fattori comportamentali (orari di sonno irregolari e comportamenti disfunzionali al sonno) e i fattori fisiologici (tensioni mentali e muscolari, iperattivazione). La terapia Cognitiva-Comportamentale è particolarmente indicata per la cura dell’insonnia cronica, primaria e in compresenza con altri disturbi come i disturbi d’ansia la depressione. Inoltre, la terapia cognitiva si è dimostrata utile ed efficace nel trattamento dell’insonnia associata al dolore cronico, la fibromialgia e diverse malattie oncologiche.
Terapia cognitiva
Consiste in una vera e propria psicoterapia che si pone l’obiettivo di alleviare le preoccupazioni eccessive e rivedere le credenze disfunzionali relative al sonno, l’insonnia e le sue conseguenze diurne. Gli obiettivi specifici della terapia cognitiva includono il trattamento delle aspettative irrealistiche sul sonno, delle paure sulle possibili conseguenze dell’insonnia e delle false credenze sulle cause dell’insonnia.
Il trattamento Cognitivo prevede una prima fase di analisi e valutazione del tipo di insonnia ed in base ai fattori evidenziati coinvolti nel disturbo si stabilisce il percorso terapeutico più funzionale al processo di cura. Insieme al paziente si valuteranno i vari aspetti che sono alla base dell’insonnia allo scopo di facilitare un cambiamento nelle attività quotidiane, in modo da annullare l’influenza negativa di comportamenti disfunzionali sul sonno. Insieme al paziente si svilupperà un protocollo d’intervento che agisce su tutti gli aspetti cognitivi, fisiologici, comportamentali e sintomatologici relativi al disturbo.
TECNICHE UTILIZZATE
Terapia attraverso il Controllo dello stimolo
Terapia attraverso la restrizione del sonno
Tecniche di rilassamento
Educazione all’igiene del sonno